Il Consiglio dei Ministri di ieri, 27.10.2021, ha approvato due provvedimenti (un decreto-legge e un disegno di legge) che hanno come obiettivo quello di raggiungere ulteriori 7 dei 51 traguardi e obiettivi il cui conseguimento è previsto entro il 31 dicembre 2021. Le condizionalità soddisfatte diventano quindi 25, 26 se si considera anche la proroga del Superbonus in dirittura di arrivo nella legge di bilancio che verrà approvata nel corso del Cdm di oggi. Le 7 condizionalità soddisfatte dal decreto sono
- Fondo per la ripresa e la resilienza Italia (M1C3-22). Il fondo è peraltro necessario a consentire il finanziamento di progetti di turismo sostenibile.
- Garanzie per il finanziamento nel settore turistico (M1C3-24). La disposizione prevede l’istituzione, nell’ambito del fondo di garanzia per le PMI, di una sezione speciale turismo.
- Istituzione di un fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese (M1C3-25.) Con questo fondo si consente la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale.
- Riconoscimento di crediti di imposta per le imprese turistiche e la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e i tour operator (M1C3-26). La norma prevede un credito di imposta nella misura dell’80% per l’incremento dell’efficienza energetica e la riqualificazione antisismica, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione delle piscine termali e la digitalizzazione delle strutture turistiche. Sono previsti anche contributi a fondo perduto fino a 40mila euro.
- Modifica all’iter di approvazione dei contratti di programma (M3C1-1) Si accelera l’iter con il quale si approvano i contratti di programma di Rfi.
- Riforma spending review (M1C1-100) Si rafforza il ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze nel presidio dei processi di monitoraggio e valutazione della spesa anche per supportare le altre amministrazioni centrali.
- Legge disabilità (M5C2-1) Viene approvata una legge quadro sulla disabilità. Gli ambiti di intervento della delega al Governo sono:
- definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore in linea con la Convenzione ONU;
- accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base, unificando tutti gli accertamenti concernenti l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento dell’invalidità;
- valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
- informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
- riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
- istituzione di un Garante nazionale delle disabilità che dovrà occuparsi di raccogliere le istanze e fornire adeguata assistenza alle persone con disabilità che subiscono violazioni dei propri diritti; formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni interessate sulle segnalazioni raccolte, anche in relazione a specifiche situazioni e nei confronti di singoli enti; promuovere campagne di sensibilizzazione e di comunicazione per una cultura del rispetto dei diritti delle persone.
Il Ministero del Turismo dettaglia sul sito l’intero pacchetto previsto dal PNRR per il dicastero. Nel Dl approvato ieri in Cdm sono stati raggiunti 4 dei 6 traguardi previsti per il 2021. Gli altri due (aggiudicazione di tutti gli appalti relativi all’hub digitale del turismo, e la politica di investimento per il Fondo nazionale del Turismo) necessitano di ulteriori atti amministrativi.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha incluso nel Dl Recovery una norma abilitante che prevede il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi per la realizzazione del Piano. La norma è propedeutica al conseguimento del traguardo europeo previsto per il 2021, che sarà raggiunto con il completamento effettivo delle procedure di assunzione. Il Dl prevede poi l’aumento del contingente degli esperti multidisciplinari per gli enti locali, che potranno superare i mille previsti dal Dl Reclutamento, e spiana la strada ai professionisti, che potranno restare iscritti agli ordini quando accettano contratti a tempo con le PA e potranno ricongiungere gratuitamente i contributi.
Il MiMS informa anche che, oltre all’accelerazione dell’iter di approvazione dei contratti di programma di Rfi (traguardo previsto per il 2021), sono stati accelerati gli iter di approvazione di tutti i progetti ferroviari, riducendo i tempi da 11 a 6 mesi, poiché il Dl Recovery ha esteso le procedure già utilizzate per le opere prioritarie del PNRR a tutte le opere ferroviarie, comprese quelle finanziate con i fondi ordinari e i fondi strutturali europei. Inoltre, in sede di conversione del decreto-legge 121/2021 (Infrastrutture e trasporti) sono state realizzate tre riforme previste dal PNRR. La prima è un traguardo da conseguire per la fine del 2021 ed è volta a migliorare la sicurezza sulle strade chiarendo il riparto di competenze e responsabilità tra enti locali e Anas/concessionari su ponti, viadotti, sottopassi e sovrappassi che intersecano la viabilità principale. Un decreto del MiMS individuerà le opere sulle quali la manutenzione è di competenza di Anas e dei concessionari. La seconda riforma riguarda il piano invasi per l’approvvigionamento idrico ed è volta sia a semplificare il quadro normativo sia a supportare gli enti attuatori nelle diverse fasi di pianificazione degli investimenti e della realizzazione delle opere. Si tratta di un traguardo previsto per marzo 2022. La terza riforma riguarda la semplificazione della programmazione strategica da parte delle Autorità di Sistema Portuale. È previsto lo snellimento dei procedimenti amministrativi per l’approvazione del documento di programmazione strategica di sistema senza tuttavia ledere la possibilità di interventi e partecipazione di regioni ed enti locali, che potranno esprimersi in sede di Conferenza dei servizi. In questo caso, il traguardo è stato anticipato di un anno rispetto alla scadenza di fine 2022 indicata nel PNRR.
Il Ministero per il Sud e la Coesione territoriale dettaglia sul suo sito tutti i provvedimenti del dicastero inclusi nel nuovo Dl[1]. Tra questi vi è la realizzazione di uno sportello unico digitale, ossia una piattaforma attraverso la quale le imprese che intendono presentare un progetto di insediamento in un’area ZES possono inoltrare la richiesta di autorizzazione unica eventualmente necessaria. Il provvedimento è propedeutico al raggiungimento del traguardo previsto per dicembre 2021, che prevede l’entrata in vigore dei decreti ministeriali di approvazione del piano operativo per tutte e otto le Zone Economiche Speciali.
Il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione Digitale istituisce tramite il Dl approvato ieri il Fondo “Repubblica Digitale”. Con una dote di 250 milioni di euro, si mettono in campo iniziative di formazione digitale e per il superamento del digital divide. L’obiettivo è quello di raggiungere il target previsto dall’Europa, con il 70% di cittadini digitalmente abili entro il 2026. Prevista poi una norma in accordo con il Ministero dell’Interno per permettere ai cittadini di iscrivere e gestire online il proprio domicilio digitale direttamente dall’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), accedendo con SPID e CIE. Il provvedimento non riguarda solo i cittadini, ma anche le imprese: nel decreto è infatti prevista una norma che consente a queste ultime di acquisire le certificazioni necessarie per le proprie attività attraverso un’unica piattaforma. Questa funzionalità agevola l’interoperabilità e lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni ed è un servizio telematico per il collegamento alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).
Il Ministero dell’Università vede inclusi nel nuovo Dl importanti norme che sono collegate ai tre traguardi previsti nel 2021 per il ministero; nonostante nessuno di essi venga pienamente raggiunto, le norme facilitano molto il percorso di conseguimento. Esse sono:
- una norma che rende i corsi di laurea più flessibili. Ogni corso (specie se triennale) dovrà essere arricchito con insegnamenti di altre aree oppure con le soft skills. Lasciando ai singoli atenei, in nome della loro autonomia, la scelta su come attribuire i Cfu aggiuntivi, se con laboratori o seminari. Più avanti, sempre per flessibilizzare il sistema, si interverrà sui 383 settori scientifico-disciplinari;
- una norma che aumenta di 700 euro (arrivando così a 4mila euro) dell’importo delle borse di studio che il PNRR “cifra” in 50 milioni e che sarà operativo con un successivo decreto ministeriale;
- una norma che snellisce le procedure per l’edilizia universitaria: l’intera procedura viene informatizzata e la priorità va agli interventi di demolizione/ricostruzione di edifici esistenti, con un target di 7.500 posti in letto in più entro fine 2022.
Sul sito di OReP è possibile avere contezza dei 25 traguardi e degli obiettivi raggiunti fino ad oggi e dei 26 da raggiungere entro la fine dell’anno. Tra le condizionalità che verranno soddisfatte a breve si evidenziano: la proroga del Superbonus, che entrerà nella legge di bilancio che verrà approvata nel Cdm di oggi; il Fondo impresa donna, il cui decreto è stato firmato dal Ministro Giorgetti ma non ancora pubblicato in Gazzetta; il programma GOL Garanzia Occupabilità Lavoratori, che è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni definitivamente il 21 ottobre, ma il cui decreto deve ancora essere firmato dal Ministro Orlando.
Il Dl Recovery approvato ieri assegna anche 2.493,79 milioni alla componente 2 della missione 5 del Piano, quella dedicata alle «infrastrutture sociali». I soldi andranno alle Città metropolitane, con due prime rate da 125,75 milioni all’anno e con il grosso delle somme concentrate sull’ultimo triennio del piano. Il Dl aggiunge inoltre 500 milioni ai 500 milioni l’anno per i comuni previsti dalla “norma spagnola”. Nel triennio 2022-24 si arriverà quindi a due miliardi, da destinare almeno per il 50% all’efficientamento energetico di edifici e illuminazione. Le opere andranno finite entro l’anno successivo a quello del contributo: per i progetti PNRR la scadenza è il 31 marzo 2026. Per tutti i Comuni arriva poi la possibilità anche per il 2022 e 2023 di calcolare gli indici di ritardo dei pagamenti sulla base dei propri.
[1] N.B.: Il sito del Min Sud riporta la seguente dicitura: “Il testo del Dl (ndr) contiene alcune norme promosse dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Tra queste, quella che riguarda lo ‘sportello unico digitale’ per le aree rappresenta una norma abilitante prevista dal PNRR, alla quale occorre dare attuazione entro il 31 dicembre 2021. Un obiettivo che, quindi, è stato realizzato”. È fuorviante in quanto si tratta di un traguardo e non di un obiettivo, che per essere raggiunto necessita l’entrata in vigore dei piani operativi per le ZES. La norma inclusa nel nuovo Dl è propedeutica al raggiungimento del traguardo, ma non sufficiente.