Grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’università italiana ha molte risorse a disposizione che potrebbero rappresentare uno strumento per attuare un grande cambiamento, tuttavia i tempi di utilizzo sono troppo stretti e stanno portando a una sorta di “burocratizzazione digitale”, con procedure informatizzate che risultano spesso complesse e ripetitive. Di conseguenza, il personale docente e di ricerca – soggetti attuatori – deve dedicare una parte crescente del proprio tempo alla burocrazia, trasformando l’utilizzo delle risorse in un incubo amministrativo che sta impedendo di sfruttare al meglio gli investimenti del PNRR.