Transizione 4.0: lo stato di attuazione della misura del MISE (Missione 1, Componente 2, Investimento 1)

Il rapporto del MISE sullo stato di attuazione degli interventi aggiornato ad ottobre 2022 mostra che con il piano Transizione 4.0 sono stati finanziati in totale 2,2 miliardi di crediti d’imposta maturati secondo i criteri del PNRR. Il totale immediatamente imputabile al PNRR per gli incentivi relativi all’acquisto di beni strumentali è di 900,9 milioni cui vanno sommati i crediti d’imposta sempre coperti dal PNRR ma imputabili solo dal 2021 cioè i bonus per la ricerca e sviluppo e il bonus per la formazione 4.0. La tabella riportata nella pagina seguente scompone così l’ammontare: 963,2 milioni per i beni strumentali 4.0, 20,2 milioni per i software 4.0, 7,4 milioni per i beni strumentali e i software tradizionali, 805,1 milioni per la ricerca e sviluppo, 403,3 milioni per la formazione. I beneficiari sono complessivamente 48.536 imprese con un credito medio di 45.871 euro.  Il target fissato al T2 2024 è di 69.900 imprese beneficiarie per crediti d’imposta concessi sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2021-2022 dalle imprese.  Il secondo target fissato per il T2 2025 è di 111.700 imprese beneficiarie del credito sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2021-2023.  Inoltre, come riporta il Sole24Ore a pag 9, il piano Transizione 4.0 passerà adesso in legge di bilancio.  Allo stato attuale sembra improbabile il rifinanziamento dei crediti di imposta per beni strumentali tradizionali e per i software non considerati 4.0. Il credito di imposta per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale sarà in vigore fino al 2031, quelli per innovazione tecnologica e design fino al 2025. I crediti di imposta per i beni materiali e immateriali 4.0 copriranno investimenti effettuati fino a tutto il 2025, con coda fino a metà 2026 per le consegne. È su quest’ultima categoria che la legge di bilancio potrebbe riservare le modifiche più rilevanti: un aggiornamento della platea degli investimenti ammissibili puntando di più su quelli per l’efficienza energetica e la transizione ecologica.

Fonte: Rapporto sullo stato di attuazione degli interventi di competenze del MISE, ottobre 2022