TERZA RATA A PORTATA DI MANO, MA PREOCCUPA LA REVISIONE DEL PIANO

La Commissione Ue è preoccupata non solo della terza rata del Piano Nazionale di Riforme, ma anche della modifica che l’Italia deve necessariamente presentare entro il 31 agosto. Fitto ha sollevato la sfida in Italia, chiedendo a tutti i ministeri e alle regioni una revisione dei progetti in corso con fondi strutturali, del fondo nazionale di sviluppo e coesione, prima che l’Italia confermi la sua richiesta di modifica all’Unione Europea. Il ministro non si dice preoccupato per lo sblocco della terza rata ma mette in guardia dai possibili problemi che potrebbero investire la quarta e la quinta, in scadenza rispettivamente a giugno e a dicembre. Qui gli obiettivi raggiungibili sono ancora lontani. In questo scenario, è possibile ricorrere al pagamento parziale per la terza rata, sospendendo la parte relativa agli obiettivi ancora non conseguiti, per un periodo non superiore a sei mesi. Trascorso il periodo di sospensione, se l’obiettivo non sarà stato realizzato, il finanziamento andrà perduto. La cifra della sospensione dipende da come valuterà la Commissione Ue il conseguimento parziale degli obiettivi.