Target in linea con l’UE ma investimenti in affanno per il 2023

Raggiunti i 41 obiettivi di dicembre 2021 e i 45 di giugno 2022 come certificato dalla Commissione europea, anche per i 55 obiettivi da conseguire entro fine anno, di cui 21 anticipati, il PNRR è al passo con i tempi. È quanto emerso dalla relazione al Parlamento del sottosegretario Garofoli esposta alla cabina di regia PNRR e al Consiglio dei ministri che avviene quasi in contemporanea con l’allarme lanciato da Moody’s. L’agenzia prospetta un downgrade in caso di revisioni del PNRR e conseguenti ritardi nella sua implementazione. Per quanto invece attiene al cronoprogramma di spesa, sono attesi 40,9 miliardi nel 2023. Nel 2022 avremmo dovuto spendere 41,4 miliardi, ridotti a 33,7 dal DEF di aprile e a 21 miliardi dalla Nadef. Adesso si cerca di recuperare ma quasi tutte le gare sono appalti integrati che prevedono cioè progettazione esecutiva e lavori affidati con lo stesso contratto. L’aggiudicazione dell’appalto non garantisce quindi l’apertura del cantiere, si tratta, in questo caso, di un passaggio critico per le carenze di progettazione soprattutto in tempi brevi.

Per un approfondimento si rimanda a pag. 2-3 del Sole24Ore di oggi.