Sviluppo sostenibile: l’Italia deve accelerare per centrare gli obiettivi 2030

Con 22 target fuori portata su 37, l’Italia è in ritardo sull’Agenda 2030 dell’ONU, come emerge dal confronto promosso da Asvis e Istat. Sebbene il governo abbia varato una Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, manca ancora un piano operativo per recuperare terreno, secondo Enrico Giovannini.
Romina Boarini dell’Ocse evidenzia che il ritardo non è solo italiano: tutti i Paesi Ocse faticano sui target di Benessere Equo e Sostenibile (Bes). Tra i punti di forza dell’Italia, si segnalano miglioramenti nei servizi di base e nella povertà estrema; tra le criticità, le disuguaglianze territoriali e le competenze cognitive. Tuttavia, la società civile e le amministrazioni locali stanno incrementando il proprio impegno, generando speranza.
Il rapporto Istat conferma progressi limitati, ma segnala segnali positivi nel ridurre i divari territoriali, in particolare sul fronte “Innovazione e infrastrutture”, grazie al Pnrr e alle politiche di coesione. La chiave per il futuro resta il corretto utilizzo dei fondi UE.