SFIDA PER LA ZES CALABRIA: IL PORTO DI GIOIA TAURO RISCHIA DI PERDERE I FONDI DEL PNRR

Mentre la Zona Economica Speciale (ZES) Calabria si impegna a accelerare e trovare soluzioni per attrarre nuove imprese nei retroporti e favorire lo sviluppo di quelle già presenti, il porto di Gioia Tauro rischia di perdere i finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Senza i fondi assegnati, pari a 111 milioni di euro, c’è il pericolo che il porto e tutto l’ecosistema ad esso collegato subiscano una diminuzione delle risorse e una perdita di potenzialità. Il commissario straordinario responsabile della ZES Calabria e Campania ha spiegato che si è verificato un ritardo significativo, poiché Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) non hanno ancora indetto le gare d’appalto per i lavori programmati, tra cui l’adeguamento di vari impianti ferroviari e la realizzazione di un nuovo svincolo a Rosarno. Inoltre, si stanno affrontando gravi criticità per gli interventi che coinvolgono le aree retroportuali di Gioia Tauro, di competenza dell’Autorità Portuale. Un aspetto cruciale è l’approvazione dei progetti, che è ancora in corso nonostante il fatto che l’opera debba essere avviata entro il 31 dicembre. Un ulteriore ostacolo è rappresentato da una controversia con il Corap, proprietario di una parte dell’area coinvolta. Un altro problema potrebbe derivare dal fatto che, a differenza di altre regioni, in Calabria le opere finanziate sono state assegnate ai principali attori del settore anziché al Commissario. Al fine di garantire il pieno funzionamento della ZES, sta prendendo forma un progetto del valore di 19 milioni di euro, finanziato dal Programma Operativo Nazionale, che mira a migliorare la sicurezza e il monitoraggio ambientale dell’area retroportuale.