SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA: IN GRANDE CRESCITA I BANDI PNRR

Secondo un rapporto intermedio del servizio studi della Camera in collaborazione con Cresme e Anac, il
Piano nazionale di ripresa e resilienza procede a grandi passi, macinando bandi e contratti in un business che,
per le sole infrastrutture strategiche, vale 132,5 miliardi di euro nel 2022. Le statistiche relative allo stato di
avanzamento delle opere sono molto incoraggianti, tanto da registrare un aumento del 117% del valore dei
bandi rispetto al 2021. Tra i segnali più che positivi della gestione del PNRR, spicca un bassissimo tasso di
insuccesso dei bandi: a campione di 20 miliardi solo il 10% (2 miliardi circa) viene revocato (6,9%) o va
deserto (3,6%). A trainare il programma sono le ferrovie con 96,5 miliardi di bandi, seguita dai sistemi
urbani con più di 13 miliardi di spesa. Il primo trimestre del 2023 si è chiuso con tutti gli obiettivi centrati,
tranne quello dell’affare porti, per il quale il governo ha ottenuto tempi supplementari dall’UE. Il traguardo
più prossimo è quello di giugno, in cui verrà presentato un focus sulle opere commissariate. Intanto, sono
stati assegnati 230 milioni per l’aggiudicazione degli appalti per la costruzione di 40 colonnine di
rifornimento a base di idrogeno sulla rete stradale, e 300 milioni per creare nove stazioni di rifornimento a
base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie. La scadenza per il secondo trimestre del 2023 è
giugno, e comprende il rinnovo del parco ferroviario del trasporto regionale (600 milioni) e del rinnovo degli
intercity al Sud (200 milioni). Rimangono in bilico due progetti di raddoppio delle linee ferroviarie del
Centro Italia, per i quali la scadenza è marzo 2024.