Fibra ottica: Open Fiber in ritardo, FiberCop pronta a sostituirla

Open Fiber, l’azienda che sta cablando l’Italia con la fibra ottica, ha difficoltà a rispettare le scadenze fissate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il progetto “Italia a 1 Giga”, finanziato proprio con i fondi europei del PNRR, punta a portare internet ultraveloce anche nelle zone meno coperte (le cosiddette “aree grigie”), ma i lavori vanno a rilento.
Secondo l’amministratore delegato Giuseppe Gola, l’Italia non riuscirà a spegnere del tutto la vecchia rete in rame entro il 2030, come previsto dagli obiettivi europei. Per accelerare, propone voucher non solo per le famiglie, ma anche per le aziende telefoniche, così da coprire i costi di migrazione alla fibra.
Nel frattempo, FiberCop, un’altra grande azienda del settore, ha scritto al governo offrendosi di prendere il posto di Open Fiber nei lotti in ritardo, per portare a termine il piano nei tempi previsti dal PNRR.
Intanto resta sullo sfondo l’idea di una rete unica nazionale, unendo le infrastrutture di Open Fiber e TIM, ipotesi che però dovrà essere valutata anche dall’Unione Europea per motivi di concorrenza