Ritardo nell’implementazione della nuova sanità territoriale

Secondo un’indagine condotta dalla Fiaso (la Federazione che riunisce i manager che guidano gli ospedali) su 74 Asl in Italia per valutare l’attuazione dei progetti del Pnrr, solo l’11% delle aziende sanitarie si dichiara in fase avanzata nell’operatività delle nuove strutture. Più di un terzo delle Asl si trova ancora in una fase iniziale di sviluppo dei programmi. La presenza delle nuove strutture territoriali, come Case e ospedali di comunità, infermieri di famiglia e telemedicina, è attualmente concentrata soprattutto al Nord (81% delle Asl) e al Centro (50%), con una presenza significativamente inferiore al Sud (26% delle Asl). Anche per gli ospedali di comunità e la telemedicina, il progresso è lento: finora, sono stati attivati 90 ospedali di comunità in 38 Asl, e solo 10 Asl hanno progetti in corso per supportare l’assistenza territoriale attraverso la telemedicina. Il presidente della Fiaso avverte che l’indagine rivela un quadro iniziale di lavoro, ancora in fase di sviluppo. Mentre il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato che si è in linea con i target del Pnrr sulle tempistiche e che la legge di bilancio prevede finanziamenti per le assunzioni di personale sanitario destinato alle nuove strutture, con stanziamenti di 250 milioni per il 2025 e 350 milioni per il 2026.