Il maggior numero di giudizi a rischio d’improcedibilità è concentrato in dieci distretti di Corte d’appello. Si tratta di quasi 190mila i procedimenti e del 75% di tutte le pendenze
Per smaltire dove i ritardi sono causati da arretrati il PNRR destina ingenti risorse. In primo luogo, con la destinazione dei 16.500 addetti all’ufficio del processo che saranno destinati in via privilegiata proprio a quegli uffici con un carico di processi pendenti particolarmente elevato. Ma interventi di rafforzamento del personale sono previsti sul versante dei cancellieri.
Inoltre, saranno create le condizioni a monte per agevolare un regolare e puntale svolgimento dei processi ed evitare ritardi attraverso:
- Nuove e più stringenti condizioni per il rinvio a giudizio: il pubblico ministero deve chiedere l’archiviazione quando gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non consentono una ragionevole previsione di condanna.
- Nuovi limiti per il ricorso all’udienza preliminare, con estensione del catalogo dei reati con citazione diretta davanti al tribunale in composizione monocratica, individuandoli tra quelli puniti con pena della reclusione non superiore nel massimo di sei anni.
- Si modifica la regola di giudizio prevedendo che il giudice pronunci sentenza di non luogo a procedere quando gli elementi acquisiti non consentono una ragionevole previsione di condanna.
- Potenziati i riti alternativi, rendendo più appetibile il patteggiamento con la sua estensione alle pene accessorie e alla confisca facoltativa, quando la pena detentiva supera i due anni.
- Si estende ancora la querela a specifici reati contro la persona e contro il patrimonio con pena non superiore nel minimo a due anni e si allarga la causa di non punibilità per tenuità del fatto.