La Commissione europea presenterà a metà luglio un nuovo Multiannual Financial Framework (MFF), che non cambierà molto nelle dimensioni (circa l’1% del Pil europeo), ma potrebbe rivoluzionare il ruolo delle regioni e portare incisivi cambiamenti nell’assetto e nella destinazione delle risorse. In questo spazio di dibattito si inserisce la ricerca di OReP e Confartigianato in uscita, che verrà presentata il 15 luglio. Per punti il nuovo quadro: Modello “Piano Nazionale”: sul modello del Pnrr, si punta a un solo Piano Nazionale gestito direttamente dall’UE, più semplice, veloce e flessibile, con decisioni su come usare le risorse prese a livello nazionale. Risorse e fondi: non si prevede di unificare tutti i fondi (Agricoltura, Coesione, Immigrazione), ma ci saranno comunque cambiamenti nella gestione e nella distribuzione delle risorse. Preassegnazione delle risorse: il sistema attuale, che redistribuisce i fondi in base alle categorie di regioni (più sviluppate, in transizione, meno sviluppate), potrebbe cambiare. La discussione riguarda se le risorse saranno distribuite in base al Pil nazionale o alle condizioni regionali interne, e se ci sarà un tetto massimo. Governance e coinvolgimento delle regioni: si discute di quale ruolo avranno le regioni nel definire i piani e come saranno coinvolte nelle decisioni, con dubbi su chi parlerà con Bruxelles – il governo centrale o le regioni. Reazioni politiche: il Partito popolare europeo (PPE) ha espresso che ci sono “linee rosse” e che le regioni devono avere potere di veto, preferendo un’allocazione “dal basso verso l’alto” e meno centralizzazione. Posizione di alcuni Stati membri: Italia, Polonia, Spagna e altri chiedono che il bilancio sia basato sulle regioni e sui loro bisogni, per garantire unità e crescita equilibrata. Alcuni esponenti, come Kata Tüttő, presidente del Consiglio delle Regioni, sono pessimisti e temono che dietro la semplificazione si nasconda un bilancio più piccolo e meno forte |
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