Entro metà settembre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze presenterà un nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine, che sostituirà il Documento di economia e finanza (Def) e la sua nota di aggiornamento (Nadef). Questo piano sarà cruciale per l’attuazione delle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. La Commissione Europea richiede un impegno a mantenere la spesa primaria sotto controllo, con una crescita nominale non superiore al 2% annuo per l’Italia. Una novità centrale del Piano è la “staffetta” tra il Pnrr e la nuova programmazione degli investimenti a medio termine. Mentre il Pnrr termina nel 2026, il Piano strutturale dovrà assicurare continuità agli investimenti pubblici, soprattutto in settori cruciali come digitalizzazione, istruzione, sanità e infrastrutture strategiche, per evitare un calo della crescita e della produttività. Il Governo italiano dovrà quindi gestire attentamente la transizione post- Pnrr, integrando politiche di bilancio che favoriscano la crescita e la coesione sociale, in linea con le raccomandazioni della Commissione Europea e del Cnel. Questo approccio richiederà una cooperazione stretta tra il Governo, il Parlamento, le parti sociali e le istituzioni europee per affrontare le sfide economiche e garantire un futuro sostenibile per l’Italia.