Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ci sono circa 12 miliardi di euro destinati a investimenti senza Codice unico di progetto e senza un soggetto attuatore identificato. Lo ha rivelato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, sottolineando la necessità di una revisione per accelerare la spesa. Tra le criticità, il flop della misura Transizione 5.0, che ha raccolto richieste per meno di un decimo dei 6,2 miliardi disponibili. Per ovviare ai ritardi, l’UE ha aperto alla possibilità di spostare i progetti in ritardo dai fondi Pnrr alla Coesione, con scadenza prorogabile al 2030. Nonostante le difficoltà, Foti ha rivendicato il primato italiano nell’avanzamento della spesa rispetto ad altri Paesi europei, pur riconoscendo la necessità di un’accelerazione per evitare il rischio di fondi inutilizzati entro il 2026. |