PIÙ CHIAREZZA PER LA TERZA RATA MA NON PER LA MODIFICA DEL PNRR

I giorni cruciali per la destinazione della terza rata da 19 miliardi del Pnrr, collegata agli obiettivi della seconda metà del 2022, stanno per concludersi. La situazione sembra essere più chiara sui tre argomenti che hanno reso più complicato il confronto con i tecnici comunitari. Dopo alcune riunioni, il governo ha adottato delle misure volte a soddisfare le richieste di Bruxelles, in particolare in relazione alla durata delle future concessioni assegnate con gara nonché all’assenza di controllo da parte di un’autorità esterna. Il governo ha inoltre ribadito i propri punti di vista in merito allo Stadio Artemio Franchi di Firenze e al Bosco dello Sport di Venezia, e ha creato un piano B nel caso in cui i chiarimenti inviati alla Commissione non fossero sufficienti: le spese che non possono essere coperte dalle risorse europee verrebbero finanziate con il Fondo nazionale complementare. Per quanto riguarda i progetti di teleriscaldamento, la Commissione ha espresso la necessità di escludere l’utilizzo di fonti fossili, la cui presenza, seppur residuale, in 10 dei 29 progetti non è compatibile con il principio del Dnsh. In tal caso, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica coprirà con risorse nazionali quei progetti. Entro la fine del mese, i 19 miliardi dovrebbero essere erogati in misura sostanziale. Tuttavia, la versione finale del Pnrr, con l’aggiunta del capitolo RepowerEu, potrebbe non essere pronta in tempo. Oggi, la cabina di regia convocata a Palazzo Chigi con le parti sociali discuterà l’argomento, ma il lavoro da fare ancora per arrivare al risultato finale è abbastanza lungo.