La Corte dei Conti ha chiesto al presidente del Piemonte, Alberto Cirio, un rendiconto sull’attuazione dei fondi del Pnrr nella regione, evidenziando preoccupazioni riguardo ritardi e aspetti poco chiari. Tra le questioni sollevate vi sono il ruolo degli esperti del progetto “Mille esperti”, l’uso dei fondi da parte del comune di Elva, progetti su idrogeno verde, la Torino Ceres, l’edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione di siti orfani e investimenti su reti fognarie e di depurazione, oltre ai progetti sanitari.
Cirio ha risposto tramite i suoi dirigenti, attribuendo i ritardi a questioni burocratiche, e ha sottolineato che quasi la totalità dei fondi (1,6 miliardi di euro) è stata avviata, con il 50% dei progetti completati. La regione ha adottato scadenze più ristrette rispetto a quelle nazionali e ha implementato un sistema di monitoraggio interno.
I progressi includono:
- Digitalizzazione e innovazione: quasi tutti i 367 progetti avviati, con metà delle risorse già in uso.
- Rivoluzione verde: tutti i 199 progetti avviati, con il 45% concluso o in corso.
- Mobilità sostenibile: tutti i progetti avviati, con enfasi sulla Torino-Ceres e la linea Canavesana.
- Istruzione e ricerca: 50% dei progetti conclusi.
- Inclusione e coesione: 20% degli interventi conclusi, 80% in corso.
- Salute: tutti i 430 progetti avviati, con il 70% in corso e il 20% concluso. Progressi significativi nelle case di comunità e ospedali di comunità, con numerosi contratti di appalto firmati e lavori iniziati.
In sintesi, nonostante le sfide iniziali, il Piemonte mostra progressi significativi nell’implementazione dei fondi del Pnrr, con particolare attenzione a evitare ritardi e garantire il rispetto delle scadenze attraverso misure di controllo e monitoraggio interno.