Il progetto 5G del PNRR richiede un piano di emergenza simile a quello adottato per “Italia a 1 Giga”. Il Dipartimento per la trasformazione digitale e il consorzio Inwit-Tim-Vodafone stanno rivedendo le aree di intervento per superare le opposizioni locali contro l’installazione delle antenne 5G, che hanno preoccupazioni urbanistiche e i timori sulle emissioni elettromagnetiche e che hanno spinto a identificare zone alternative. Numerosi incontri tra il Dipartimento e i Comuni sono stati condotti per sbloccare situazioni stagnanti e coinvolgere aree disponibili. Le nuove zone devono essere parte della mappatura iniziale e rientrare nella stessa area geografica del lotto originario. Inoltre, devono ottenere l’approvazione di Inwit e di almeno uno degli operatori, Tim o Vodafone, per garantire la sostenibilità economica. Il progetto procede meglio rispetto a “Italia a 1 Giga”. Sul sito Connetti Italia, gestito da Infratel, si segnala un completamento del 13,85% su 1.385 aree. Tuttavia, due lotti (Liguria-Toscana-Sicilia e Abruzzo-Molise-Campania-Puglia-Basilicata) sono sotto l’obiettivo, con possibili penali se il recupero non avverrà entro sei mesi. Toscana, Campania e Puglia necessitano di un’accelerazione significativa. |