Perché la manovra del governo è tutto fuorché espansiva

di Gustavo Piga

Nel 2023, a essere ottimisti, l’Italia crescerà dello 0,6%, per ammissione dello stesso ministro dell’Economia e delle Finanze. Una percentuale che, per un governo appena entrato in carica e sostenuto da ampi consensi, tradisce una mancanza di ambizione rimarchevole. Purtroppo la realtà è che il Fondo monetario internazionale prevede per il nostro Paese, piuttosto, una moderata recessione, l’ennesima, e questo sempre che si sappiano fare quegli investimenti pubblici con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, o Pnrr, che il precedente esecutivo ha rinviato per incapacità organizzativa: altrimenti la recessione potrebbe assumere contorni di drammatica gravità economica e sociale.

Per continuare a leggere l’articolo si rimanda a pag. 16 del Sole24Ore del 1 dicembre 2022