Pagamenti PA: la Ragioneria stringe sui 30 giorni


La reintroduzione dell’appello nei procedimenti per la protezione internazionale potrebbe compromettere gravemente gli obiettivi Pnrr sulla giustizia civile, con un impatto negativo stimato in 30mila ricorsi aggiuntivi. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha stimato che, a fronte di circa 80.556 procedimenti registrati nell’anno giudiziario 2023-2024, tra il 38% e il 43% potrebbero essere impugnati, aumentando significativamente il carico sulle Corti d’Appello. Questo scenario rischia di rallentare il rispetto degli obiettivi di smaltimento dell’arretrato e riduzione della durata dei processi, stabiliti con l’Europa.
La reintroduzione dell’appello, che era stato soppresso nel 2017, comporta anche un effetto diretto sulla giustizia minorile, con possibili ritardi nell’attivazione del Tribunale della famiglia previsto dalla riforma Cartabia. Nonostante gli appelli siano trattati in via prioritaria, l’introduzione di un nuovo grado di giudizio potrebbe paralizzare temporaneamente il sistema, sollevando preoccupazioni tra le autorità giuridiche e finanziarie, che hanno già richiesto modifiche al decreto ministeriale.