OBIETTIVI AMBIZIOSI DI FINANZA PUBBLICA E LE SFIDE DEL PATTO DI STABILITÀ: IL QUADRO DELINEATO DALL’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO

Il piano di finanza pubblica delineato dal governo è ambizioso e si ritiene “compatibile” con il percorso di aggiustamento proposto dalla riforma del Patto di stabilità in fase di elaborazione a Bruxelles, anche se richiede uno sforzo supplementare. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, come riportato nel suo Rapporto presentato ieri a Roma, per aderire alle nuove regole fiscali comunitarie, sarà necessario raggiungere entro il 2027 un avanzo primario compreso tra il 2,8% e il 3,2% del PIL, a seconda delle previsioni di crescita del prodotto potenziale. La presidente dell’Upb ha sottolineato che questa situazione riguarda non solo il futuro a lungo termine, ma anche la situazione attuale. Ci sono tre ragioni per questo. In primo luogo, le decisioni riguardanti il nuovo Patto di stabilità comunitario si stanno definendo in questo momento e il governo italiano è impegnato in un complesso processo negoziale a Bruxelles per costruire alleanze solide e promuovere la proposta di ridurre o eliminare i vincoli su una serie di investimenti considerati di maggiore importanza strategica, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la Difesa comune. L’esito di queste trattative, che rappresenta il secondo punto, avrà un impatto significativo sugli spazi di manovra già nella prossima legge di bilancio, poiché il percorso richiesto dalle regole fiscali si estende su diversi anni (dal 2024 al 2027 o al 2030) per raggiungere l’obiettivo concordato con Bruxelles.