La Corte costituzionale ha parzialmente approvato lo scudo erariale, una norma introdotta dal Governo Conte-2 e prorogata dai governi Draghi e Meloni. Questa norma limita ai casi di dolo la responsabilità per danno erariale, escludendo la “colpa grave”. La Corte, pur riconoscendo la legittimità temporanea della norma, avverte che una sua stabilizzazione sarebbe inaccettabile perché potrebbe incoraggiare comportamenti negligenti, indebolendo la deterrenza amministrativa. L’esigenza di riformare la responsabilità amministrativa è urgente, dato che lo scudo scadrà a fine anno e una nuova proroga è improbabile. La norma, nata nel 2020 per contrastare la “paura della firma” durante la crisi Covid, è stata mantenuta per facilitare l’implementazione del PNRR, che richiede rapidità ed efficienza nella gestione dei fondi europei. La Corte sottolinea la necessità di trovare un equilibrio che protegga sia gli interessi pubblici sia quelli dei funzionari, per evitare che la burocrazia difensiva rallenti l’azione amministrativa. La sentenza 132/2024 rappresenta quindi un punto critico nei rapporti tra politica e magistratura contabile, imponendo al Governo di varare una riforma strutturale entro la fine dell’anno, essenziale per il buon andamento del PNRR. |