NUMEROSE OPERE PRIORITARIE MANCANTI, SOPRATTUTTO AL SUD

Sono in Calabria 3 delle 247 opere infrastrutturali che registrano costi di realizzazione stellari. Stiamo parlando dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria che vale 26 miliardi, del completamento e la messa in sicurezza dell’autostrada A2 del Mediterraneo per 9,3 miliardi e dell’ammodernamento della statale jonica che costerà 4,8 miliardi. E’ quanto emerge dai 19 Libri bianchi regionali sulle infrastrutture elaborati da Uniontrasporti con il concorso delle Camere di commercio e di Unioncamere, i cui dati  sono stati presentati ieri a Roma nel corso di un seminario che ha chiamato a raccolta tutti i più importanti operatori della filiera. I primi 10 interventi più onerosi, dice l’indagine, assorbono il 40% del valore totale. Non solo,  50 delle quasi 250 infrastrutture prioritarie sono inserite nel Pnrr e altre 45 sono affidate a un commissario straordinario. Nella mappa geografica il 39% riguarda le regioni del Mezzogiorno: qui il valore delle opere supera i 90 miliardi di euro, di cui 57 dedicati al sistema ferroviario. Il restante 6% è relativo al sistema idroviario, ciclabile e alla governance. Gli interventi relativi al sistema viario e ferroviario assorbono oltre il 90% del valore economico complessivo. Nell’indagine ci sono anche 93 infrastrutture senza alcun tipo di copertura economica: è il caso della Nogara-Mare per colmare il gap del basso Veneto; il collegamento A14/A1 per connettere il Molise ai mercati nazionali e internazionali; e anche il potenziamento infrastrutturale e raddoppio Pescara-Roma in Abruzzo, per aumentare la connettività verso le altre regioni e soprattutto con le reti Ten-T.