Marco Buti, il capo di gabinetto del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, in occasione del seminario online sull’Agenda 2022 del PNRR organizzato dal Sole 24 Ore, ha delineato la strategia della Commissione Ue per far fronte all’inflazione e allo shock energetico che minacciano l’attuazione del PNRR: revisioni dei progetti selettive, concentrate sul lato dei costi senza mettere in discussione il cronoprogramma, che la nuova crisi rende ancora più urgente. Gli strumenti: convogliare sul PNRR fondi comunitari nati per la programmazione ordinaria, e aggiungere, se serve, risorse nazionali. La revisione dei programmi può intervenire solo dopo, come extrema ratio, qualora i primi due interventi non bastassero.
E proprio ieri la Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole al documento che individua le aree tematiche e gli obiettivi strategici tra i quali saranno ripartite le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027, che dovranno quindi operare in coordinamento e complementarietà funzionale con PNRR. L’FSC può contare su una dotazione pari a 73,5 miliardi di euro, stabilita dalla Legge di Bilancio 2020, la più alta mai registrata. Una parte di tali risorse è stata già utilizzata per alcuni interventi, cosicché la disponibilità complessiva del Fondo registrata il 28 febbraio 2022 era pari a circa 58,6 miliardi di euro. Tra gli investimenti finanziati con i 7,42 miliardi di euro impiegati rientrano:
- la realizzazione di 273 interventi infrastrutturali per un valore complessivo di quasi 6,3 miliardi di euro;
- interventi di immediata attuazione o da completare da parte delle Regioni;
- il Contratto Istituzionale di Sviluppo riservato ai territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016-2017;
- la bonifica delle ‘baraccopoli’ di Messina e la ricollocazione delle famiglie residenti.
Ora che sono stati approvati gli obiettivi strategici, inizia l’iter verso l’effettiva programmazione del FSC, con la relativa assegnazione delle risorse, che dovrà vedere l’approvazione del CIPESS. L’obiettivo espresso dalla ministra Carfagna è di concludere il percorso entro l’estate.