NELLE CITTÀ PIÙ GRANDI E NEGLI ENTI LOCALI DEL MEZZOGIORNO BISOGNA RADDOPPIARE IL RITMO DI SPESA

Tra il 2017 e il 2020 i Comuni hanno aumentato del 17,8% la spesa effettiva per gli investimenti. Tuttavia, per realizzare il PNRR, è necessario un aumento più drastico della spesa, pari a un raddoppio del ritmo, soprattutto nelle città più grandi e nelle regioni del Mezzogiorno. Secondo la Corte dei Conti, che presenterà martedì a Montecitorio una relazione semestrale sull’attuazione del PNRR, i Comuni si stanno dimostrando capaci di cogliere appieno la portata del PNRR e di mettere in campo un’azione amministrativa ed efficace, nonostante le difficoltà organizzative. Tuttavia, l’obiettivo più impegnativo è quello posto alle grandi città, che hanno ottenuto i finanziamenti più ricchi, come ad esempio Bologna, dove il fondo PNRR ammonta a 2.616 euro per abitante. Roma, invece, si è vista ammettere 256 iniziative (402 euro ad abitante). Tra il 2017 e il 2020 i Comuni con più di 250 mila euro a disposizione hanno speso 1,43 miliardi all’anno, mentre nel 2022-26 dovrebbero raggiungere una cifra di 2,85 miliardi all’anno, con un aumento del 101,6%. Un balzo meno imponente interesserà le fasce demografiche inferiori, ma comunque la spesa dei Comuni, dal più piccolo al più grande, dovrebbe aumentare del 66%, da 9,05 miliardi/anno a 15,08 miliardi/anno. Questa accelerazione è più complessa da raggiungere nelle regioni del Mezzogiorno, con un aumento della spesa pari all’82% (Sud) e al 101,3% (Isole), mentre a NordEst basterà un aumento del 42,7%. Ad appesantire le incognite c’è il fatto che la geografia delle carenze di personale coincide con quella degli investimenti PNRR, perché entrambe puntano a Sud.