MANCA IL RISPETTO DELLE QUOTE DI ASSUNZIONE PER GIOVANI E DONNE NEI PROGETTI APPALTATI SECONDO L’ANAC

Secondo un rapporto recente dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, la maggioranza dei progetti appaltati, ovvero oltre il 70% dei più di 75.000 progetti, non rispetta i requisiti di assunzione di giovani e donne. Il decreto legge 77 del 2021, che regola la governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), impone alle aziende incaricate di realizzare i progetti legati al piano di riservare il 30% delle assunzioni a donne e persone sotto i 36 anni, considerate giovani secondo la normativa. Tuttavia, solo il 28,3% dei progetti avviati ha rispettato questa disposizione di legge, mentre nel 69% dei casi si è operato senza alcuna deroga, e in un ulteriore 2,5% si è concessa una deroga parziale. Da sottolineare, però, che il Ministero delle Infrastrutture ha stabilito nel novembre dello scorso anno che i progetti che richiedevano meno di 3 assunzioni potevano essere esclusi da tale obbligo. Inoltre, è interessante notare che il rispetto delle quote per giovani e donne aumenta in proporzione all’importo dei lavori. Nei progetti con un importo superiore a 40.000 euro, il 41,7% delle imprese appaltatrici rispetta l’obbligo del 30% di assunzioni per donne e giovani. Questa percentuale sale al 55,5% per gli appalti con un importo superiore a 150.000 euro e al 59,4% per quelli che superano il milione di euro. Tuttavia, considerando che la percentuale complessiva è del 28,3%, si può dedurre che nei progetti con un importo inferiore a 30.000 euro la percentuale di rispetto delle quote sia ancora più bassa.