L”investimento 2.2 della Missione 1, Componente 1 del PNRR prevede l’assunzione di 1000 professionisti che dovranno svolgere funzione di supporto alle amministrazioni nella «gestione di procedure complesse». SI tratta di 250 procedure da semplificare e standardizzare entro il 2023 e 600 procedure entro il 2026, eliminando le autorizzazioni non giustificate da interessi generali e facendo ricorso anche a una massiccia digitalizzazione per almeno 250 procedure.
Il costo è 320 milioni di euro in quattro anni a partire dal 2022 per la task force, cui si aggiungono 250 milioni per la digitalizzazione delle procedure (acquisto di servizi Ict e sviluppo dei sistemi), 4 milioni per la reingegnerizzazione delle procedure autorizzative e di silenzio-assenso, 21 milioni per il sistema centralizzato e automatizzato di «rilevazione dei tempi delle procedure a più alto impatto»
L’investimento punta a legare la destinazione degli esperti – da reclutare nei primi mesi del 2022 – a dati e parametri il più possibile oggettivi. Si partirà da una mappa dei colli di bottiglia della pubblica amministrazione, nazionale e locale, che più rallentano lo sviluppo del Paese. Solo dopo si cercherà di collocare, d’intesa con le Regioni, i mille esperti proprio sulle strozzature evidenziate: ingegneri ambientali, architetti, manager, avvocati amministrativisti saranno spediti là dove serve, a velocizzare procedure urbanistiche o ambientali, a smaltire ingenti arretrati di pratiche edilizie o produttive, a digitalizzare uffici strategici e procedure, a sbloccare intoppi creati nelle amministrazioni locali dal codice appalti o dal testo unico per l’edilizia, a rimuovere ostacoli alla digitalizzazione, a imprimere una spinta alle autorizzazioni per le attività commerciali o produttive. Oppure, alla rovescia, questi esperti dovranno esportare in tutta Italia best practice e modelli organizzativi, legislativi, amministrativi risultati particolarmente efficaci nelle sperimentazioni locali.