L’emendamento al Dl Infrastrutture sul venture capital che mette in luce come funzionerà l’assistenza tecnica di Cdp per i progetti del PNRR

È stato approvato lunedì un emendamento al Dl infrastrutture che prevede che 2 miliardi, oggi iscritti in conto residui nel bilancio del ministero dell’Economia, vengano assegnati entro il 31/12/2021 al MiSE, che potrà a sua volta utilizzarli per sottoscrivere quote o azioni di fondi per il venture capital e per il venture debt istituiti da Cassa depositi e prestiti Venture Capital Sgr, nell’ambito del Fondo nazionale innovazione.

La notizia, riportata dal Sole 24 Ore di oggi, è interessante per due motivi. In primis perché il PNRR prevede nella Missione 4, Componente 2, Investimento 3.2 (Finanziamento di start-up) che il MiSE integri le risorse del Fondo nazionale innovazione con ulteriori 300 milioni a valere sul Dispositivo di Ripresa e Resilienza, attraverso una apposita cabina di regia; si prevede di sostenere 250 PMI innovative con investimenti per 700 milioni (partecipazione media pari a 1,2 milioni).

E poi perché l’emendamento assegna alla stessa Cdp – e limitatamente agli interventi per le Pmi anche a Mediocredito Centrale (Mcc, controllata indirettamente dal Mef attraverso Invitalia) – un compito di assistenza e supporto tecnico sui progetti del PNRR. Per farlo le PA dovranno sottoscrivere apposite convenzioni, nei limiti delle risorse dei rispettivi bilanci, «anche a valere sui quadri economici degli investimenti che concorrono a realizzare». In altre parole, per farsi aiutare a gestire i progetti che evidentemente non sono in grado di portare a termine in autonomia, le amministrazioni potrebbero dover versare alle due controllate del ministero dell’Economia un corrispettivo che riduce le risorse messe a disposizione proprio dal governo per quell’investimento.