LE OPERE DA INCLUDERE NEL PIANO REPOWEREU

Il Repower italiano è ben più che un semplice capitolo del PNRR. Costituisce un’occasione unica per il governo di diversificare le fonti energetiche del paese e interrompere definitivamente i rifornimenti dalla Russia. Il “PNRR green” italiano può raggiungere un valore di 20 miliardi di euro, e servirà a finanziare, con contributi a fondo perduto e prestiti, incentivi alle imprese e infrastrutture energetiche di proprietà pubblica. Molti sono le partecipate italiane che hanno prenotato una quota del Repower per finanziare progetti energetici. Il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto sta incontrando queste aziende per definire la mappa dei progetti green. Contemporaneamente Enel potrebbe far includere nel piano il rigassificatore fisso di Porto Empedocle e chiedere di co-finanziare con i fondi europei una seconda fabbrica di pannelli fotovoltaici. Anche Snam potrebbe richiedere un co-finanziamento da parte dell’Unione Europea per un terzo rigassificatore galleggiante da circa 400 milioni di euro, oltre a quelli già costruiti a Piombino e Ravenna, così come Iren e Sorgenia per il progetto a Gioia Tauro. Snam ed Eni hanno un progetto comune di cattura della CO2 negli impianti di stoccaggio e trasporto dei giacimenti esausti vicino Ravenna. Da parte sua, Terna sta richiedendo un co-finanziamento per rafforzare le capacità di trasmissione dell’elettricità dalle fonti energetiche del Sud Italia e del Nord Africa. Un’altra parte del Repower italiano servirà a finanziare incentivi alle aziende per la transizione ecologica. Il Ministero delle Imprese e del made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha richiesto circa 7 miliardi di euro del Repower, di cui 2 miliardi per incentivi utili alla decarbonizzazione e all’acquisto di tecnologie green, e altri 4 miliardi per il piano Transizione 5.0 con credito d’imposta per investimenti ecologici e digitali. Sono allo studio anche crediti d’imposta per migliorare le classi energetiche degli immobili. La scadenza entro la quale presentare i Repower nazionali è il 30 aprile, ma l’Italia sta prendendo più tempo per limare i dettagli e reperire le risorse necessarie. I fondi inizialmente prenotati da Bruxelles sono 2,7 miliardi, ma si prevede che altri finanziamenti arriveranno dalla rimodulazione del piano di ripresa italiano.