Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato due decreti dal valore complessivo di 14 miliardi di euro per far fronte all’aumento dei prezzi in tutti i settori dell’economia. In particolare, il primo decreto vale 2 miliardi e interviene sul prezzo dei carburanti, prorogando ulteriormente del taglio delle accise e stabilendo al 5% l’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione. Il secondo decreto vale 12 miliardi e contiene numerose misure di politica energetica, sociale e per le imprese. È in questo secondo decreto che si trovano gli interventi che toccano maggiormente l’attuazione del PNRR. In particolare, si segnalano:
- Produzione di energia e semplificazioni: si individuano ulteriori aree idonee ai fini dell’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e vengono ulteriormente semplificati i procedimenti relativi alla realizzazione degli impianti, prevedendo poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempienze. Vengono introdotte misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo e per semplificare i procedimenti di autorizzazione per ammodernare le linee elettriche esistenti. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del DL, il ministero della Cultura dovrà definire criteri uniformi di valutazione dei progetti di impianti verdi per facilitare la conclusione degli iter.
- Superbonus: il termine intermedio del 30% per gli interventi Superbonus sulle abitazioni unifamiliari è stato prorogato al 30 settembre.
- Rafforzamento dei crediti d’imposta (Transizione 4.0):
- per investimenti in beni immateriali 4.0: l’aliquota del credito d’imposta previsto dalla legge n. 178/2020 è aumentata, sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni, dal 20 al 50%;
- per formazione 4.0: le aliquote del credito d’imposta previsto dalla legge n. 160/2019 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese);
- Il MISE potrà sbloccare i grandi investimenti “di rilievo strategico per il sistema produttivo nazionale”, di valore superiore a 50 milioni di euro in tre modi (quelli cioè finanziati anche dai contratti di sviluppo): i) procedere, anche in sostituzione dell’amministrazione proponente, all’indizione della conferenza di servizi; ii) adottare, in caso di inerzia, la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi; iii) convocare la conferenza preliminare, sostituendosi all’amministrazione procedente, trascorsi 5 giorni dalla richiesta dell’interessato.
- Progetto «Polis» – Case dei servizi di cittadinanza digitale: il Mise stipula convenzioni con le pubbliche amministrazioni per realizzare uno sportello unico nei Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, che assicuri ai cittadini la possibilità di fruire i servizi pubblici, in modalità fisica o digitale, al fine di garantire la completa ed efficace attuazione degli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR.
- Misure per fronteggiare l’aumento dei prezzi materiali da costruzione: sono stanziati complessivamente 3 miliardi di euro per il 2022, 2,55 miliardi per il 2023 e 1,5 miliardi dal 2024 al 2026. Nel 2022, quasi un miliardo e mezzo andrà alle opere in corso o aggiudicate: 700 milioni agli interventi PNRR e alle opere commissariate, 770 milioni per le altre opere. Per questa partita, si prevede un adeguamento automatico dei prezzari vigenti a fine 2021, facendo scattare un incremento «fino al 20%», temporaneo, nelle more di una determinazione di aggiornamento dei prezzari regionali che dovrà essere disposto entro il 31 luglio 2022 dalle regioni. In assenza di questa determinazione, saranno i Provveditorati alle opere pubbliche del MIMS a intervenire nei successivi quindici giorni. 1,5 miliardi andranno all’aggiornamento dei prezzari per le opere che saranno avviate successivamente al decreto-legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri.
- Misure in favore delle grandi città per rafforzare gli interventi del PNRR: ai comuni con popolazione superiore a 800 mila abitanti sono riconosciuti contributi per un totale di 600 milioni di euro: 100 milioni di euro per il 2022, 200 milioni di euro per il 2023 e il 2024, 100 milioni di euro per il 2025.