Le concrete possibilità del Governo Draghi di anticipare gli adempimenti europei previsti entro dicembre 2022 per l’attuazione del PNRR

A pagina 3 del Sole 24 Ore di oggi, 25 agosto 2022, è pubblicata l’analisi di Giorgio Santilli sulle concrete possibilità del Governo Draghi di anticipare il conseguimento degli adempimenti europei previsti per dicembre 2022.

Quanto tempo?

Dalle previsioni che fanno gli esperti i tempi tecnici portano l’insediamento del nuovo governo – anche in caso di quadro politico chiaro – a non prima di fine ottobre. Draghi avrebbe quindi tempo tutto ottobre per anticipare il conseguimento dei traguardi e degli obiettivi del PNRR.

Quali atti?

Per i traguardi e gli obiettivi che richiedono l’approvazione di atti amministrativi è compito dei ministeri competenti lavorare per riuscire a finire con due mesi di anticipo il lavoro. Secondo gli esperti, questo scenario non è inverosimile.

Per i traguardi e gli obiettivi che hanno bisogno di una norma di legge per essere centrati si potrà procedere con l’approvazione di un decreto-legge da parte del governo, così come già fatto per gli adempimenti previsti al 31 dicembre 2021 (DL 152/2021) e per quelli del 30 giugno 2022 (DL 36/2022). Per entrare a tutti gli effetti in vigore, il decreto-legge dovrà essere convertito dal Parlamento e dovrà quindi necessariamente essere approvato dal Governo entro il 15 ottobre.

Per i traguardi e gli obiettivi che richiedono l’approvazione di decreti legislativi, attuativi di deleghe del Parlamento al governo, la partita appare più complicata. Infatti, questi atti hanno bisogno di un parere (a volte ne servono anche due) espresso dalle commissioni parlamentari. Questi pareri dovrebbero arrivare nel corso della campagna elettorale e prima del voto del 25 settembre. Questo significa che gli schemi di Dlgs – alcuni dei quali politicamente pesantissimi come quelli su giustizia e concorrenza – dovrebbero essere approvati dal Cdm e arrivare in Parlamento a fine agosto. Se anche il Governo Draghi riuscirà ad approvare tutti i decreti legislativi necessari e a mandarli alle Camere, sarà quasi certamente il nuovo governo a vararli in via definitiva.