“L’aumento del costo dell’energia e l’aumento dei prezzi delle materie prime stanno diventando insostenibili per le imprese e per le amministrazioni. Dobbiamo rispettare il timing del PNRR, ma non possiamo ignorare le oggettive difficoltà che imprenditori, Regioni, Province e Comuni stanno incontrando, proprio a causa degli effetti negativi della guerra in Ucraina. Il governo è pronto ad intervenire per adeguare i contratti in essere e soprattutto quelli ancora da stipulare al nuovo scenario economico e internazionale“. Così ha dichiarato la Ministra per gli Affari Regionali Gelmini, in un post pubblicato sui suoi profili social.
Della stessa opinione anche il Ministro Giovannini che ha dichiarato che, sul caro materiali “bisogna distinguere tra i contratti in essere e quelli nuovi. Per le nuove gare è chiaro che si può partire da prezzi di mercato e quindi costeranno di più. Il governo è pronto a mettere risorse aggiuntive su questi progetti, perché l’impegno alla realizzazione del PNRR è assolutamente prioritario. Per i progetti in essere abbiamo già assegnato delle risorse per aggiornare quei contratti” e “dopo l’approvazione del Def, il Governo farà nuovi interventi. È chiaro che con la guerra in Ucraina c’è un cambio di scenario, ma questa ennesima emergenza non sposta di una virgola l’impegno sul portare a termine il PNRR”.
È chiara ora la posizione del Governo in merito alle pressanti richieste di imprenditori, PA ed associazioni di categoria di rivedere il PNRR alla luce del caro energetico e dei materiali: il Piano non cambia di una virgola, ma verranno aggiornati i contratti con risorse aggiuntive per portare a casa i risultati prefissati.
I dubbi però rimangono: le risorse aggiuntive basteranno?
Aggiornamento dal Sole 24 Ore dell’8 aprile 2022:
Sulla questione scottante degli extracosti delle opere pubbliche, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, sta lavorando con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non solo per recuperare i fondi necessari a pagare le compensazioni per le opere in corso e quelli necessari per ampliare il quadro economico delle opere da mettere ancora in gara, ma anche per modificare le norme sulle compensazioni (opere in corso) e sulla revisione prezzi (opere da appaltare). In entrambi i casi l’obiettivo del ministro è rendere più veloci i pagamenti alle imprese, come ha esplicitamente scritto nella circolare alle stazioni appaltanti vigilate dal ministero martedì scorso.