È attesa per la settimana prossima una nuova circolare della Ragioneria dello Stato che spiegherà quali sono gli adempimenti amministrativi che le imprese e le amministrazioni locali e nazionali dovranno sodisfare per dimostrare di non arrecare un danno significativo all’ambiente con le loro attività per l’attuazione del PNRR. Si tratta del “do no significant harm“, il principio basato sulla “Tassonomia per la finanza sostenibile” (Regolamento UE 2020/852) che individua i criteri per determinare come ogni attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema, senza arrecare danno a nessuno dei seguenti obiettivi ambientali:
- mitigazione dei cambiamenti climatici;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo;
- protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Per ognuna delle dimensioni indicate sopra e per ogni tipologia di intervento (realizzazione di nuovi edifici, acquisto di nuove apparecchiature informatiche, ristrutturazione di edifici ecc..), la nuova circolare RGS indicherà le certificazioni e le autorizzazioni necessarie ai soggetti attuatori e realizzatori per soddisfare il requisito ambientale che si preannuncia uno degli scogli più grandi della fase attuativa del Recovery. Un’anticipazione dei documenti richiesti è al momento disponibile consultando l’ultimo degli allegati tecnici all’avviso SIMEST per il finanziamento destinato all’internazionalizzazione delle imprese (1,2 miliardi/EUR a valere sul PNRR, per cui si può presentare domanda fino al 3 dicembre)