L’AGENZIA ANTIFRODE DELL’UE INDAGA SUI PIANI NAZIONALI DI RIPRESA E RESILIENZA: ITALIA E UNGHERIA AI PRIMI POSTI

L’Agenzia antifrode dell’Unione europea ha messo sotto la luce dei riflettori anche i Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR). In una recente dichiarazione, ha annunciato di aver avviato diverse indagini sulla gestione dei fondi dei PNRR in alcuni Paesi membri. Nel corso del 2022, l’Italia si è classificata al secondo posto nell’Unione europea con 10 indagini, delle quali nove sono state concluse con raccomandazioni specifiche rivolte alle autorità competenti a livello nazionale. L’Ungheria, invece, ha registrato il numero più alto di indagini complessive con 15 procedimenti chiusi lo scorso anno. Sebbene le indagini relative ai PNRR non facciano riferimento esplicitamente a casi italiani, l’importanza del PNRR italiano (che rappresenta il 60% dei fondi NGEU distribuiti finora nell’Unione) lo rende un attore centrale nel contesto comunitario. È importante sottolineare che le eventuali “questioni specifiche” analizzate dall’Agenzia antifrode non sono correlate, dal punto di vista tecnico, alle nuove norme sui controlli della Corte dei conti. Le frodi richiedono la presenza di un intento doloso, che è escluso dalle disposizioni di protezione finanziaria relative alla colpa grave, un’assicurazione che è stata prorogata attraverso la legge di conversione del decreto Pa. Le indagini sulle frodi sono principalmente di competenza delle Procure della Repubblica.