LA VALUTAZIONE PREVENTIVA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO BLOCCA I NUOVI IMPIANTI

La nuova Valutazione Preventiva di Interesse Archeologico da presentare prima ancora di avviare l’iter autorizzativo della Valutazione di impatto ambientale (VIA) nel caso dei grandi impianti, sta bloccando di nuovo gli investimenti in campo energetico. L’emendamento al Decreto Aiuti aggiunge un nuovo ostacolo, che annulla le semplificazioni in atto. La situazione è complessa: secondo l’ultima fotografia dell’Osservatorio Mase ci sono ben 800 progetti che aspettano di essere esaminati dalla super Commissione PER-PNEC e la maggior parte di essi sono ancora al primo passaggio della verifica amministrativa. Situazione che rischia di rendere impossibile l’obiettivo del ministro Pichetto Fratin di anticipare da 10 a 6 anni l’obiettivo dei 70 Gigawatt di nuova potenza installata nel Paese. Gli 11 Gigawatt sbloccati l’anno scorso dal governo saranno operativi quest’anno. Ma non basta se la potenza fotovoltaica connessa nel 2022 ammonta a 2,48 Gigawatt, secondo i dati denunciati da Italia Solare sui numeri Gaudì di Terna. Per gli impianti più piccoli, su tetti e capannoni, vale invece la corsia accelerata.