Il recente accordo tra l’Italia e la Commissione Europea sulla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) solleva preoccupazioni riguardo alla realizzazione delle nuove strutture per la Sanità territoriale. Sebbene la missione 6 (Salute) mantenga le risorse intatte, la revisione riduce il numero minimo di strutture previste per il 2026. Case di comunità passano da 1350 a 1038, Ospedali di comunità da 400 a 307, e Centrali operative territoriali da 600 a 480. Le strutture ridimensionate saranno finanziate tramite i fondi dell’edilizia ospedaliera. Il rischio evidente è che le Regioni, che già presentano disparità nell’attuazione delle strutture sanitarie, si muovano a velocità diverse, aumentando le divisioni tra Nord, Centro e Sud. L’Emilia, ad esempio, ha già attivato oltre metà delle case di comunità previste, mentre molte Regioni del Sud sono ancora a zero, secondo i monitoraggi dell’Agenas.