Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio ha pubblicato la prima Relazione istruttoria sul rispetto del vincolo di destinazione al Sud di almeno il 40% delle risorse territorializzabili del PNRR. La relazione prende in considerazione le 23 amministrazioni titolari di 222,1 miliardi tra PNRR e PNC. Le risorse destinate al Mezzogiorno si attestano a 86 miliardi, cioè il 40,8% dei 211,1 miliardi che possono essere ripartiti territorialmente (ulteriori 11 miliardi hanno valenza nazionale). La quota è del 40,7% se si considera solo la parte strettamente riferita al PNRR.
E tuttavia si arriva a queste percentuali solo considerando 28,2 miliardi di interventi che sono esclusivamente stimati, misure cioè non ancora attivate formalmente o attivate con procedure prive di specifici vincoli di destinazione territoriale e sulla cui effettiva allocazione finale, dunque, al momento non ci sono certezze. I progetti identificati, cioè misure attivate con procedure che hanno già selezionato i progetti, ammontano a 24,8 miliardi. Il resto si riferisce a progetti ripartiti (23,4 miliardi) o a una proiezione basata sul tiraggio di misure a sportello ancora aperte (9,6 miliardi).
Inoltre, il Dipartimento ha calcolato che, su 7,1 miliardi di risorse riservate al Mezzogiorno dai bandi aperti al 31 gennaio, solo per 2,5 miliardi corrispondente a 7 procedure è stata prevista una salvaguardia della quota Sud sulle risorse non assegnate per carenza di domande ammissibili, o spostando le risorse alle singole regioni del Mezzogiorno con maggiori progetti o aprendo una nuova gara con le risorse avanzate sempre con clausola del 40%. Per 1,4 miliardi, corrispondenti a 6 procedure, è stato previsto lo scorrimento delle graduatorie indipendentemente dalla localizzazione territoriale e per 3,2 miliardi, riferiti a 15 procedure, non si è disposta alcuna modalità di salvaguardia delle risorse non assegnate. Ed è questa la vera sfida: in considerazione della debolezza strutturale dell’area, nonché dell’assoluta eccezionalità delle procedure previste dal PNRR, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di allocazione tramite procedure di evidenza pubblica a causa della mancanza di capacità amministrativa, bisogna fare in modo che le risorse vengano rimesse a disposizione dei medesimi territori attraverso successive e più efficaci procedure.