LA CORTE DEI CONTI CONTRO L’EMENDAMENTO AL DECRETO PA: PREGIUDICA LE FUNZIONI DEI MAGISTRATI 

L’Associazione dei magistrati della Corte dei conti esprime nuovamente la sua forte opposizione all’azione del governo, sottolineando che la questione non riguarda le funzioni della magistratura contabile, ma la protezione dei cittadini. L’emendamento al decreto Pa, che esclude il controllo simultaneo sugli interventi del PNRR e del Piano nazionale complementare e prolunga per un anno lo scudo contro la contestazione di danno erariale per colpa grave, pregiudica i magistrati. In particolare, lo scudo erariale è oggetto di critiche poiché impedisce l’individuazione e il recupero delle risorse sottratte, lasciando il danno a carico della collettività. Questo correttivo voluto dal governo riduce effettivamente la salvaguardia della finanza pubblica. I magistrati annunciato che adotteranno tutte le misure necessarie per conciliare la celerità e la legalità dell’azione amministrativa nel rispetto delle norme nazionali e degli obblighi europei. L’eliminazione dei controlli in corso sulle attività specificamente finalizzate alla ripresa economica indebolisce gli strumenti di legalità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa. Nell’ambito della riscrittura delle norme sulla giustizia, il governo prevede di affrontare anche la questione contabile su tre fronti: la disciplina della responsabilità erariale, il meccanismo del controllo simultaneo e l’adozione di un nuovo “Codice dei controlli” che riguarda l’intera attività della Corte dei conti.