Il timore di possibili ulteriori intoppi in seguito alla battaglia sul condono fiscale ha fatto svanire la possibilità di una proroga fino al 2025 dello scudo erariale proposta da Fdi, che ora chiede il ritiro della proposta. Intanto, l’esecutivo sta studiando un pacchetto di modifiche, in particolare sulla riforma delle concessioni portuali contestata dalla Ue, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli alla terza rata da 19 miliardi ancora in discussione a Bruxelles. Di conseguenza, l’approvazione definitiva del decreto avrà luogo solo in un secondo momento, con i voti in commissione previsti per martedì. Tuttavia, Fitto ha fatto intendere che potrebbero essere considerate le richieste degli enti territoriali relative a stabilizzazioni e nuove semplificazioni. Il Commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni ha ammesso che il ritardo di un mese nell’approvazione della terza rata da 19 miliardi collegata ai 55 obiettivi del secondo semestre 2022 sia un segno di attenzione. La soluzione che si propone è sempre la stessa: maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi, così da trasferire sulla coesione, che va fino al 2029, i progetti del Piano irrealizzabili entro il 2026. La Commissione attende di ricevere entro fine aprile la proposta di revisione del PNRR, insieme al capitolo aggiuntivo del RePowerEU. Tuttavia, il governo italiano cercherà di ottenere almeno un mese in più.