IN ATTESA DELLO SBLOCCO DELLA TERZA RATA: QUADRO POCO CHIARO SULLA MODIFICA DEL PIANO

Per circa 2 mesi si attende l’erogazione della terza rata di 19 miliardi di euro. Questa rata comprende 55 traguardi e obiettivi. Il negoziato si concentra in particolare su tre punti legati più agli investimenti che alle riforme. L’esecutivo comunitario presta particolare attenzione in materia di monitoraggio e verifica rispetto agli scopi prefissati, grazie ai controlli expost – in primis – della Corte dei Conti europea e del Parlamento europeo. Al contrario, la debolezza della pubblica amministrazione italiana nel tradurre in atto il PNRR sembra presentare un contrasto di natura culturale. La Commissione ha precisato che la revisione del Piano non dovrà snaturare l’originaria ambizione del PNRR. Da Bruxelles sanno che il governo italiano vorrebbe rivederlo, ma sono ancora in attesa di una formale domanda a riguardo. Bruxelles si è detta disponibile a accettare modifiche del Piano qualora si presentassero giustificate dall’andamento dell’economia, ovvero qualora si dimostrasse che non si è più in grado di raggiungere traguardi specifici. Il Governo afferma che i lavori sono ancora in corso: si stanno verificando, ministero per ministero, le risorse realmente spese. Date le scadenze di giugno, raggiungere i traguardi prefissati è molto complesso. Pertanto, l’unica soluzione sarà una riscrittura del Piano, escludendo la possibilità di dover restituire o di non spendere fondi. Ciò comporterebbe lo spostamento di progetti sui fondi di coesione 2021-2027, più flessibile e meno rigida rispetto al PNRR.