Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Rfi e sblocca i lavori del nodo ferroviario di Bari. Già applicato con successo il nuovo decreto che accelera i giudizi amministrativi relativi al PNRR

In un articolo del 15 luglio, la Gazzetta del Mezzogiorno riporta che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso cautelare d’urgenza presentato da Rfi in merito al blocco dei lavori per la realizzazione del Nodo Ferroviario di Bari. Con la nuova pronuncia della Quarta sezione di Palazzo Spada i lavori i lavori nel cantere per la variante della statale 16 necessaria a far passare i binari possono riprendere, purché ci si fermi a 500 metri dall’area di Lama San Giorgio, a meno che Rfi, nel frattempo, non formuli una offerta di acquisto ai proprietari delle aree che hanno fatto ricorso.

Il Consiglio ha applicato il DL 85/2022 voluto dal governo Draghi per accelerare i giudizi amministrativi relativi al PNRR, ed ha ritenuto “necessariamente recessive” le ragioni del Comune di Noicattaro (perché l’opera lo riguarda “solo in via estremamente marginale”) e dei vari comitati (in particolare quello per il parco di Lama San Giorgio, che non esiste) rispetto alla necessità “di assicurare comunque il rispetto delle scadenze previste dal PNRR”. Il progetto da 390 milioni (di cui 200 provenienti dal PNRR) rischiava di non essere completato entro il 2026. L’udienza in camera di consiglio per discutere l’appello cautelare (rispetto all’ordinanza del Tar di Bari che ha sospeso l’autorizzazione paesaggistica) è fissata al 21 luglio.