Il 15 ottobre 2025 sarà presentato presso la sede del Parlamento Europeo lo studio “Il futuro delle politiche di coesione dal punto di vista dell’artigianato, delle mPMI e dell’impresa diffusa in Italia e in Europa”, realizzato da Confartigianato Imprese in collaborazione con OReP in un momento chiave in cui il futuro delle politiche di coesione è al centro del dibattito europeo.
Lo studio approfondisce il ruolo delle politiche di coesione per sostenere la competitività dell’artigianato, valorizzare l’impresa diffusa, colmare i divari territoriali. L’analisi ha, infatti, evidenziato come, nonostante la centralità delle mPMI nel tessuto economico italiano, l’accesso ai fondi di coesione sia stato spesso ostacolato da criticità strutturali. Il monitoraggio sull’utilizzo dei fondi FESR 2014–2020 mostra come molte imprese abbiano incontrato difficoltà dovute alla complessità delle procedure di rendicontazione, all’eccessiva onerosità dei controlli e alla scarsa efficacia di alcuni pacchetti di aiuto. A queste si aggiungono ostacoli nell’adozione di tecnologie innovative e una diffusa mancanza di competenze tecniche e gestionali.
Le domande chiave sono: le politiche di coesione dopo il 2027 saranno ancora quelle che conosciamo? Come potranno restare competitive le mPMI italiane ed europee?
Sulla base delle evidenze emerse dalla ricerca, Confartigianato e OReP lanciano una serie di proposte concrete per il nuovo ciclo di programmazione: semplificare le procedure di accesso ai fondi, rivedere la governance delle politiche di coesione, valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, favorire la loro inclusione nel mercato degli appalti pubblici e promuovere un’integrazione più efficace tra politiche di coesione, difesa e sviluppo industriale.





