Il confronto Commissione -Parlamento europeo sul Quadro finanziario pluriennale 2028-2034

È in corso il confronto tra Commissione e Parlamento europeo sul Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Dopo la proposta estiva di Bruxelles — meno programmi (da 52 a 16), accorpamento dei fondi agricoli e di coesione e maggiore centralizzazione a livello nazionale — i principali gruppi di Strasburgo (popolari, socialisti, liberali e verdi) hanno inviato una lettera chiedendo correzioni: niente “ri-nazionalizzazione” della spesa, più ruolo per regioni ed enti locali, e capitoli di bilancio distinti per agricoltura, coesione, politiche sociali e affari interni. Il budget complessivo sarebbe pari all’1,15% del PIL UE (1,26% includendo i rimborsi del NextGenerationEU). I gruppi chiedono anche che il Parlamento abbia voce sull’approvazione dei piani nazionali e che le condizionalità con riguardo allo stato di diritto valgano in modo orizzontale, per evitare un “deficit democratico”. Critiche arrivano pure dalle associazioni — soprattutto agricole — e dal Comitato europeo delle Regioni. La Commissione, per ora, si dice disponibile ad ascoltare ma non entra nel merito. Poiché il Parlamento può solo approvare o respingere, la lettera punta a ottenere modifiche ex ante, coerenti con le attese già espresse in una risoluzione di maggio.