Il Cdm approva la riforma della giustizia tributaria. La concorrenza ancora in stallo

Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei ministri Franco e Cartabia, ha approvato un disegno di legge recante disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari. L’intervento normativo ha la finalità di raggiungere, entro il 31 dicembre 2022, il traguardo posto dal PNRR di rendere più celere il contenzioso tributario, considerato l’impatto che lo stesso può avere sulla fiducia degli operatori economici, compresi gli investitori esteri, riducendo, contestualmente, l’elevato numero di ricorsi in Cassazione. Punti cardine dell’intervento sono:

  • la professionalizzazione dei magistrati tributari
  • il rafforzamento dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria
  • il potenziamento della struttura amministrativa a supporto della Giustizia tributaria mediante il reclutamento di nuove professionalità amministrative da destinare agli Uffici professionalizzati;
  • interventi sul processo

Per maggiori dettagli si rimanda al comunicato stampa del consiglio dei Ministri n.78 svoltosi ieri, durante il quale è stato approvato il DL.

La partita sul DDL concorrenza è ancora in stallo. Il Sole 24 Ore di oggi, 18 maggio 2022, informa che se sugli indennizzi per i concessionari uscenti il governo ha trovato una mediazione attraverso il riconoscimento del valore aziendale – da determinare con una perizia asseverata –, il problema rimane sulla data da cui fare decorrere le nuove concessioni successive alle procedure ad evidenza pubblica. Il governo valuta la compatibilità della sentenza del Consiglio di Stato che detta la data del 1° gennaio 2024, con un meccanismo che preveda le gare entro il 2023 – con un periodo transitorio in determinati casi a favore degli attuali concessionari fino alla fine del 2024 o almeno sei mesi. Si starebbe esaminando anche la possibilità di concedere agli attuali titolari di ricorrere alla procedura del partenariato pubblico-privato.