Il 2021 nella prima rata del PNRR

Dei circa 25 miliardi che costituiscono la prima rata del recovery plan, 15,7 miliardi saranno spesi nel 2021.

Gli investimenti finanziati dalla Recovery e Resilience Facility (fondo principale del PNRR) valgono 13,79 miliardi, a cui bisogna aggiungere 1,91 miliardi di spese dell’anno scorso che le risorse comunitarie possono coprire ex post come da regolamento europeo.

Per la maggior parte si tratta di riforme o di interventi già in corso d’opera, su cui i fondi UE hanno la funzione di sostituirei a tassi più convenienti i finanziamenti nazionali. I progetti del 2021 sono 105

Missione 1: 4,3 miliardi per il 2020-2021. Si tratta di 2,6 miliardi di sovvenzioni e di circa 1,7 miliardi in forma di prestiti. I principali:

  1. 1,7 miliardi per gli incentivi fiscali del piano Transizione 4.0. Questi 1.7 miliardi sono in realtà una quota di un pacchetto complessivo di 13,4 miliardi (cui si aggiungono le risorse del FC) (IN CORSO)
  2. 1,2 miliardi: rifinanziamento del fondo Simest per gli aiuti alle aziende italiane sui mercati stranieri (IN CORSO perché il meccanismo è già attivo con la legge 394/1981)
  3. 402 milioni efficienza del sistema giudiziario (NUOVO INTERVENTO per la prima quota delle 16.500 assunzioni a termine previste dal decreto sul reclutamento nella Pa)
  4. 247 milioni destinati al turismo e in particolare al pacchetto di misure che va dai crediti d’imposta per migliorare l’offerta delle strutture ricettive alla creazione di una sezione speciale del Fondo di garanzia.

Missione 2: 3,2 miliardi per il 2020-2021. 2,5 miliardi sono prestiti. I principali:

  1. 1,6 miliardi a disposizione dei Comuni per interventi, di portata piccola e media, destinati a garantire la messa in sicurezza del territorio e l’adeguamento degli edifici, l’efficienza energetica e i sistemi di illuminazione pubblica.
  2. 461,5 milioni per il sostegno del superbonus.

Missione 3: 2,3 miliardi entro la fine dell’anno: 817 milioni si tratta, in realtà, della registrazione di spese già effettuate nel corso del 2020 (con la possibilità quindi di impiegare i fondi europei al posto dei fondi nazionali già previsti), mentre 1.482 milioni riguardano spese effettuate nel corso del 2021.

  1. Estensione dell’Alta velocità e del potenziamento del sistema ferroviario in Italia. In particolare, si interverrà sulla Brescia-Verona-Padova (493 milioni entro il 2021), il Terzo valico (930 milioni) e i nodi metropolitani (361 milioni).

Missione 4: 3 miliardi per il 2020-2021. Tra i principali:

  1. 700 milioni per edilizia scolastica (che però sono una semplice disponibilità di cassa, non un piano annuale fatto e finito)
  2. 650 milioni per gli asili nido
  3. 400 milioni al piano per la rimozione dei divari territoriali da attuare con l’aiuto dell’Invalsi
  4. 300 milioni per i programmi di rilevante interesse nazionale (Prin)
  5. 100 milioni per dottorati innovativi

Missione 5: 1,3 miliardi per il 2020-2021. Si tratta di oltre 1,2 miliardi di sovvenzioni e 63,4 milioni di prestiti. Tra i principali:

  1. 400 milioni per la riforma delle politiche attive del lavoro
  2. 220 milioni per il rafforzamento del sistema di formazione duale, sul modello tedesco dell’apprendimento on the job
  3. 216,6 milioni per il servizio civile universale
  4. Nel 2020-2021 non si prevedono investimenti per la seconda componente, ovvero per gli interventi per famiglie, infrastrutture sociali, comunità e terzo settore
  5. 175 milioni per la strategia nazionale aree interne

Missione 6: 1,2 miliardi di prestiti. Tra i principali:

  • 800 milioni per il piano di potenziamento dei posti letto in terapia intensiva e per l’ammodernamento tecnologico degli ospedali: in particolare per l’acquisto di nuove apparecchiature (dalle tac alle risonanze magnetiche).
  • 250 milioni nell’infrastruttura informatica del Ssn per implementare il fascicolo sanitario.
  • 135 milioni serviranno per i primi interventi anti-sismici per la rete ospedaliera