I CITTADINI ESPRIMONO POCA FIDUCIA NEI RISULTATI DEL PNRR 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità unica e forse irripetibile per affrontare i problemi strutturali e favorire un processo di crescita del Paese. Tuttavia, la percentuale di italiani che conoscono approfonditamente il PNRR è solamente del 12%, mentre il 44% lo conosce solo in parte. Secondo un’indagine di Nando Pagnoncelli, la maggior parte dei cittadini ritiene che la missione più importante del PNRR sia quella della salute (citata dal 50%), seguita dalla rivoluzione verde e transizione ecologica (27%) e dall’istruzione e ricerca scientifica (24%). Nel complesso, tuttavia, emerge un discreto scetticismo sulla possibilità che il PNRR possa risolvere i problemi strutturali e rilanciare l’economia del Paese: un italiano su due esprime poca (36%) o nessuna (13%) fiducia in proposito, mentre soltanto uno su tre dice di averne molta (4%) o abbastanza (31%). E una quota esigua (3%) prevede che verrà realizzato oltre il 90% dei progetti contenuti nel piano, mentre la maggioranza relativa (36%) è convinta che non arriveremo al 60%. Uno su cinque (21%) mette in discussione le capacità del governo (la percentuale sale al 43% tra gli elettori del Pd e del M5s), mentre il 13% dubita delle capacità dei comuni e dei sindaci di «mettere a terra» i progetti e il 12% imputa il possibile flop alla mancanza di coraggio della politica preoccupata di perdere consenso per l’impopolarità di alcune riforme. Senza il consenso popolare, attuare le riforme necessarie per ottenere i finanziamenti europei risulta difficile: è infatti improbabile che i cittadini si dimostrino disponibili a cambiare le proprie abitudini o a rinunciare ai diritti acquisiti. Come superare il problema? Forse attraverso una campagna di coinvolgimento dei cittadini, focalizzata non solo sugli aspetti tecnici e normativi ma anche sui benefici che potremmo ottenere realizzando il piano proposto.