Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, intervistato dal Sole 24 Ore sullo stato di avanzamento del Piano e sulla revisione degli ultimi 171 obiettivi, collegati a nona e decima rata che varranno 41,2 miliardi di euro, dichiara che “gli obiettivi del Pnrr, con la giusta manutenzione, sono tutti raggiungibili. Chiariamo un equivoco: non abbiamo l’obbligo di spendere l’intera dotazione di 194,4 miliardi entro il 30 agosto 2026. I tempi per la rimodulazione straordinaria del Piano, però, sono stretti, e l’accelerazione del confronto con la Commissione europea sarebbe molto utile”. La riprogrammazione riguarderà solo le misure già attivate, non c’è margine per ipotizzare nuovi interventi. Si andrà in Parlamento, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, ma si attendono risposte dalla Commissione. Nel corso dell’intervista Foti ha chiarito alcuni punti sulla prossima fase: – Spostamento fondi Transizione 5.0: si valuta se sia possibile reindirizzare i fondi non utilizzati verso meccanismi di credito d’imposta come Transizione 4.0, ma al momento non c’è una risposta ufficiale dalla Commissione. – Rifinanziamento contratti di sviluppo: ancora nessuna decisione definitiva; si continua il dialogo per ottenere indicazioni chiare in questa fase finale del Piano. – Rimodulazione di 14 miliardi del PNRR: confermata, ma le aziende hanno bisogno di aiuti concreti, non solo di piattaforme; le risorse sono vincolate ai capitoli originari. – Fondi per le colonnine di ricarica elettrica: la misura di incentivi è stata approvata, ma l’attuazione è in ritardo; si sta accelerando sui tempi. – Incentivi alle auto elettriche: si prevede un piano per circa 40mila auto, anche se il mercato è molto più grande; si sottolinea l’importanza di rispettare il principio Dnsh, che evita danni all’ambiente. |