Nel ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 l’Italia potrà contare su un totale di 75 miliardi di euro tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. Su questo fronte, al momento, solo 15,5 miliardi di interventi sono già pronti per l’avvio delle procedure di spesa. Da Bruxelles, sui 46 programmi che compongono l’Accordo di partenariato ne sono stati approvati, con Decisione di esecuzione della Commissione, solo 16. Mancano all’appello le principali Amministrazioni centrali, tra cui Ministero del Lavoro, Salute, Interno, Sviluppo economico, Università e le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Marche e Umbria. L’ipotesi al vaglio di Bruxelles di utilizzare i fondi strutturali del ciclo 2014-2020 per il caro-bollette rischia di distogliere l’attenzione dall’urgenza di iniziare a spendere e rendicontare le nuove risorse. Nel nuovo Accordo di partenariato 2021-2027 confluiscono 10 Programmi nazionali e 36 Programmi regionali tra Fesr e Fse+. Tali programmi, in molti casi, si intersecano con i progetti del PNRR. In questo caso il nuovo governo dovrà monitorare la fase di realizzazione per evitare il rischio del doppio finanziamento.