Al vertice Nato del 25-26 giugno, l’Italia annuncerà il raggiungimento dell’obiettivo di spesa del 2% del Pil per la Difesa, come confermato dai ministri Giorgetti, Crosetto e Tajani. Il risultato è ottenuto ampliando le voci considerate nel bilancio, includendo pensioni militari, spese per l’aerospazio e fondi per Protezione civile e Guardia costiera. Tuttavia, l’Alleanza punta più in alto: un nuovo obiettivo del 3,5% del Pil, più un ulteriore 1,5% per la sicurezza cibernetica. Per l’Italia, ciò significherebbe oltre 33 miliardi annui aggiuntivi, da finanziare in un quadro di bilancio già rigido per il rientro da deficit e debito. Lo scorporo Ue fino all’1,5% del Pil per gli investimenti nella Difesa offre solo un sollievo contabile limitato. Il ministro Giorgetti ha proposto di estendere l’uso del Recovery Fund, proposta respinta da Bruxelles. Draghi e Bankitalia avvertono: le spese saranno strutturali e richiederanno coperture reali. |