Deserta una delle due gare del Piano Italia 5G per coprire le aree a fallimento di mercato: gli operatori hanno valutato insostenibili i costi operativi (Missione 1, Componente 2, Investimento 3.2)

Il Sole 24 Ore di oggi, 11 maggio 2022, informa che la gara bandita da Infratel e di titolarità del MITD per la costruzione e gestione di nuove infrastrutture mobili, ossia per coprire con il servizio di telefonia 5G le aree “a fallimento di mercato”, è andata deserta. La gara era divisa in sei lotti e il valore massimo del contributo era pari a 973,8 milioni di euro. Sono invece arrivate offerte per tutti e 6 i lotti in cui era stato suddiviso l’altro bando di gara PNRR per il 5G, con contributo massimo di 948,8 milioni di euro e relativo a infrastrutture e relativi apparati attivi per rilegamenti in fibra ottica (backhauling) di circa 11mila siti radiomobili.

Per quanto riguarda la gara andata deserta, gli operatori di tlc non hanno valutato le operazioni per coprire le zone del paese ampiamente periferiche come poco convenienti sul piano economico. Infatti, se l’incentivo statale, in linea con le regole Ue, avrebbe coperto fino al 90% la parte Capex delle operazioni, nelle valutazioni degli operatori ha pesato fortemente la competente Opex, l’insieme dei costi operativi.

Adesso il ministero avvierà interlocuzioni con la Commissione europea per verificare la possibilità di spostare le risorse non utilizzate su altri progetti o finalità. Tra le possibili destinazioni alternative, si potrebbe valutare la copertura di una clausola sull’aumento dei prezzi per le altre gare relative alla banda ultralarga oppure (ma è molto più complicato) la conferma della finalità, cioè la copertura 5G, ma con intervento diretto dello Stato al posto del sistema a incentivi. Secondo il Sole 24 Ore, c’è anche la possibilità che i fondi PNRR inutilizzati restino a quel punto nella disponibilità della Ue.