DECRETO PNRR 3, OK IN COMMISSIONE CON ALCUNE MODIFICHE RISPETTO ALLA BOZZA

Le ultime novità previste dal provvedimento includono la possibilità per le Pa di utilizzare anche personale in somministrazione dalle agenzie del lavoro e, per quanto riguarda gli enti del Sud, la stabilizzazione, passati  24 mesi di circa 800 tecnici assunti per l’amministrazione dei fondi strutturali, con un percorso parallelo a quello già previsto dal Dl per i contratti a termine dell’Agenzia per la coesione. Inoltre è stato inserito un disincentivo ai Soprintendenti che presenteranno i pareri in ritardo. In aggiunta, un emendamento che permetterà di caricare integralmente sul Piano nazionale complementare i progetti oggi in coabitazione con il PNRR, con un meccanismo che potrebbe rivelarsi utile anche nel caso di contestazioni comunitarie. Un’altra modifica fissa l’iter per l’Einstein Telescope in Sardegna per la ricerca di onde gravitazionali. Poi, una serie di semplificazioni per accelerare i cantieri romani in vista del Giubileo 2025. In quest’ambito è stato previsto 1 milione di euro per collocare nel 2024 totem con defibrillatori teleconnessi al 118 nel caso di malessere dei pellegrini. In fatto di energia, Il Gse potrà affiancare il ministero dell’Ambiente per gli investimenti della Missione 2 (transizione ecologica) del Piano e viene confermata la lunga serie di semplificazioni per gli impianti energetici sostenibili. 

Poche le modifiche in riferimento ai primi articoli, quelli che decidono del ridisegno della governance del Piano spostando i poteri a Palazzo Chigi. Fitto ha confermato che le nomine della nuova prima linea nella gestione del PNRR arriveranno a fine aprile, dopo la conversione definitiva del decreto. La programmazione aggiornata, e soprattutto il capitolo aggiuntivo di RepowerEU, correranno su due direttrici principali. La prima è il coinvolgimento delle grandi partecipate dell’energia come «Eni, Enel, Snam e Terna» per realizzare progetti per l’autonomia strategica, l’altro filone guarda, invece, al rilancio degli «incentivi per imprese e famiglie», a partire dai crediti d’imposta. Per far correre anche il resto del Piano, resta l’esigenza di rafforzare la Pubblica amministrazione; ecco perché il Governo ha deciso di portare oggi in Cdm il decreto sulle assunzioni, che però giungerà ad essere approvato mutilato dalle sue norme più controverse.